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C'era corrente elettrica nell'antico Egitto? Scopriamo le lampade di Dendera. Parte 2


Abbiamo diviso questo articolo, per via della sua lunghezza, in due parti.

Puoi leggere la prima parte qui. Concluderemo, questo lungo articolo proprio esaminando etimologicamente alcuni termini tra cui il nome Dendera.

Iniziamo proprio dal geroglifico del fiore di loto, la cui traslitterazione in lettere è j t r . t , n T r y , t A . w y jtr.t ( leggi: jeteret) per comprenderne il significato traslittereremo in lettere ebraiche. Il sistema alfabetico ebraico come evidenziato nella figura numero 25 deriva da quello egizio.

Figura 25: Comparazione tra alfabeto ebraico e geroglifici

Il lemma così traslitterato risulterà essere il seguente גיטרת JETERET in Ebraico attuale è utilizzato per indicare la CHITARRA, strumento a corde che usa le vibrazioni delle stesse, per produrre suono.

Il termine, trova la sua origine nel lemma (sostantivo femminile) יֹתֶ֫רֶת yothereth, trascrizione fonetica: (yo-theh'-Reth) con il significato di appendice, estremità, lembo che a sua volta è composto dai termini יָתַר yathar, con il significato di: per rimanere sopra, abbondano, ha avuto un po'di sinistra, aveva lasciato, hanno preminenza, lasciare, lasciare un residuo, lasciare di sopra, lasciando, a sinistra, lasciato alle spalle, rimasto, lasciare che rimangono, più che sufficiente, di preservare, prosperare in abbondanza, rimangono, il resto , è rimasto, rimanendo, resti, riservati, il resto, di ricambio, sopravvivendo, e dal lemma EHRET הרת una delle forme del termine הָרָה HARAH, con il significato di: concepimento e quindi ciò che viene generato.

Da cui avremo, quindi, che il termine יֹתֶ֫רֶת yothereth assume il concetto di: LA PARTE

Figura 28: Confronto tra un moderno isolatore e lo Djed egizio

CHE GENERA, che possiamo interpretare anche come STRUMENTO GENERATORE.

Interessante, risulta anche, una seconda interpretazione del termine jtrt che potrebbe anche leggersi ITERTY עיטרתי con il significato di: decorato, avvolto, ornato, metterlo, Intorno al, adornata. Formato dai termini עָטָה atah (aw-taw'), da rivestire, coprire, mettere un coperchio, riempire, messo su, sicuramente, deviare e da רתי che deriva da ארתיח Artih che sta a significare: qualcosa che ribolle che si riscalda, surriscalda fluido riscaldato fino al punto in cui diventa un gas irritabile; Seccato.

Figura 29: Geroglifico indicante la località di DENDERA

Indicherebbe, quindi, i fiori di loto come degli OGGETTI DI DECORO CHE SI SURRISCALDANO, (naturalmente il significato va visto in un’ottica ampia tenendo ben presente la polisemia della lingua ebraica e il suo conseguente utilizzo in vari contesti) Si guardi infine al termine גיטרת CHITARRA composto da גיט git Terza persona singolare forma di געבן (gebn) che significa DARE e da רת forma abbreviata di רְתֵת retheth Trascrizione fonetica: (Reth-ayth ') che ha come significato TREMITO, TREMOLIO. Quindi chitarra è un termine composto dalla frase DARE VIBRAZIONE.

A questo punto, possiamo completare il significato del fiore di loto, attribuendogli il significato di STRUMENTO GENERATORE DI VIBRAZIONI.

Se, l’interpretazione del geroglifico del fiore di loto, può portare ad immaginare un probabile strumento che genera vibrazioni, interessante risulta l’interpretazione del geroglifico (figura 29) che indicherebbe la città di DENDERA. Il quadrilittero, ottenuto dalla traslitterazione con i simboli egizi IWNT, tradotto in ebraico è יונת letto YONAHT, una delle forme per indicare la colomba יוֹנִים YONAH. Con aggiunta del termine נת, NAHT con il significato di notte, a ribollire, nata, per sollevare se stessi, a gonfiarsi. Quindi il significato di Dendera in geroglifico, potrebbe essere LA COLOMBA CHE RIBOLLE.

In ambito cristiano la colomba simboleggia lo spirito santo cioè l’energia di Dio infusa agli uomini ma per comprenderne meglio il simbolismo leggiamo cosa dice l’esagesi biblica sulla colomba:

<< Per capire sempre meglio questa potenza, questa forza, questa energia vorremmo fermarci su quattro momenti, quattro livelli di ricerca sulla manifestazione dello Spirito: come forza fisica, come energia vitale, spirituale, come realtà che si identifica a Dio e poi, come un dono universale. Inizialmente, la "ruah", questo respiro, questo vento come forza fisica. Lo Spirito è un termine che ci può sfuggire - non così il Figlio e il Padre, più aderenti alle nostre esperienze - per questo parlare dello Spirito non è semplice. Il vento, il respiro rimandano ad una forza, ad un movimento misterioso, non identificabile nell'effetto, ma in colui che regge il vento, in colui che regge il respiro, in colui che mette in movimento le cose. Vista l’esagesi biblica, riferita allo spirito santo, rappresentato simbolicamente da una colomba, mi sembra naturale che l’energia prodotta (o emissione di luce), da queste lampade era considerata dono degli dei.

Quindi, uno dei significati simbolici, della colomba è appunto l’energia e prova ne abbiamo, in quel termine che completa il lemma YONAHT cioè נת, NAHT, che può assumere anche il significato di RIBOLLIRE, termine che potremmo considerare praticamente sinonimo del lemma זד ZED, nome tra l’altro dell’oggetto (rappresentato nei bassorilievi) su cui poggia la Lampada, nella parte alta.

In ebraico attuale, si pronuncia ZOD e assume il significato di FARE MALE, MALVAGIO mentre in ebraico biblico זִיד (zud o zid) era utilizzato per indicare, il FRIGGERE, o il BOLLIRE.

Strano, che un simbolo come quello dello zed (o Djed) è sempre stato solo indicato dagli egittologi, unicamente, come la rappresentazione della spina dorsale del dio Osiride, re dell'Oltretomba sede del fluido vitale, simboleggiante la stabilità e la vita eterna. Il fatto stesso che tale oggetto sia considerato sede del fluido vitale (poiché rappresenta la spina dorsale poiché ne ricorda la struttura) perché in alcune raffigurazioni e statue il faraone è rappresentato mentre stringe tra le mani il simbolo dello Djed quindi solo simbolo di vita eterna? O anche di potere? Potere di dare o togliere la vita, dare o togliere l’energia (anche vitale) in esso contenuta che permetteva l’illuminazione dei fiori di loto, generatori di luce.

Figura 32: lo djed potrebbe essere uno strumento che poteva emettere un raggio laser?

Interessante, constatare come la forma dello Zed, sia replicata in alcuni oggetti con funzione di ISOLATORI installati sui pali della corrente elettrica. Torniamo quindi al nostro studio dei termini e analizziamo la parola "Djed", secondo gli studiosi ha origine dal termine di, parola che appunto significherebbe "essere stabile" termine invece che nella Bibbia indica il nome DODAI o DODO דדי che a sua volta deriverebbe dal verbo דוד (DWD), probabilmente nel senso ACCAREZZARE, SFIORARE curioso è che lo stesso termine letto al contrario dia origine al verbo ידד (yadad), con il significato di LANCIARE e che la parola יד ( Yad ) invece significhi MANO.

In ebraico il sostantivo maschile דד (DAD) indicava il capezzolo, cioè l’orifizio, il pertugio, del seno femminile, da cui fuoriesce il latte. Quindi, volendo interpretare il tutto, il Djed altro non era che un OGGETTO STABILE (che bastava) SFIORARE con MANO per LANCIARE dal PERTUGIO.

Figura 33: Ptha che stringe tra le mani lo djed Museo Egizio di Torino

Ultima curiosità, il termine Djed lo ritroviamo, anche nel nome di un reggente della XXXma dinastia, il faraone Djedhor Setepeninhert il cui nome viene così traslitterato d r stp.n ini hrt cioè Djedhor Setepeninhert con il significato di Horo dice: [che egli viva], scelto da Inhert Passiamo ora, all’analisi del termine DENDERA, così da scoprirne il significato, il cui nome in arabo è دندرة, ( dindirra, dandara). Una prima analisi etimologica, vede il nome essere composto dai termini DEN + DERA che potremmo ricondurre a: DEN dal mediopersiano دين (din) (plurale دینها (din-ha) o ادیان (Adyan) con il significato di FEDE RELIGIONE derivante dal sanscrito दिन (dina). Con il significato di POVERO BISOGNOSO DERA, una parola anche lei di estrazione persiana, con diverse connotazioni. The original Persian word derah or dirah means a tent, camp, abode, house or habitation. Derah o Dirah significa una tenda, campeggio, dimora, casa o abitazione. Quindi, avremo che in antico persiano Dendera era in realtà DEN DERAH In definitiva CASA DELLA FEDE cioè TEMPIO.

Un secondo etimo, invece, potrebbe essere il seguente: دن • (din) seconda persona maschile singolare attivo imperativo di دان (dana) Dalla radice د ي ن (din). 1. a dovere (denaro) 2. a prendere in prestito 3. a prestare 4. per costringere 5. a render spregevole 6. a presentare , a cedere , a obbedire درة • (durra) f (singulative, collettiva در (Durr), paucal درات (Durrat) o درر (durar)) 1. Perla oppure درة o درة • (Dirra o Darra) f (plurale درر (Dirar)) 1. capezzolo , mammella 2. Latte Quindi, con il probabile significato di: PRENDERE LA PERLA/CAPEZZOLO/LATTE che potremmo interpretare come “ciò che sprigiona luce”?

Abbiamo già parlato del geroglifico che indica la città di Dendera, la cui traslitterazione è IWNT con il significato in ebraico di YONATH cioè COLOMBA, ma vi è una seconda versione, che identifica lo stesso geroglifico con la traslitterazione Lvnht cioè LUNET. Proviamo a cercarne il significato.

Lvnht cioè LUNET potrebbe derivare dalla frase araba حط لون LOON HATTA, dove il termine Loon لون, identifica, una determinata categoria di uccelli acquatici, conosciuti anche come "spiriti del deserto" cioè le Gavie (Gavia J.R. Foster, 1788) genere di uccelli a cui appartengono le strolaghe dal becco giallo, della famiglia Gaviidae, ottimi nuotatori, migrano dalle terre del nord Europa, sino al Mar nero e nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ormai estinte in Egitto, mentre il termine Hatta حط o yaḥuṭṭu (vedi testo Dizionario dello studente Arabo-Inglese, Francesco Giuseppe Steingass (1884), Londra: WH Allen) con il significato di: a mettere, luogo, stabilire di mandato per abbattere a deporlo, degradare, umiliare a disprezzare a scendere, scendere per cadere, andare giù per lucidare e marchio di cuoio. Quindi il termine LUNET possiamo interpretarlo come: LUOGO IN CUI LO SPIRITO DEL DESERTO (IL LOON, IL COLORE cioè la LUCE) ATTERRA.

A questo punto, proviamo a dare un significato ai successivi geroglifici, che compongono il nome della città di Dendera. I restanti geroglifici sono così catalogati e corrispondono alle seguenti sigle e lettere: G1 T R8 T H8 O49 e vengono traslitterati nella seguente frase Tywt ntrt het niwty che trasformeremo in lettere ebraiche, così da ottenere una frase di senso compiuto. טיוט נטרת הט ניוטי טיוט Tiot-, Tiotim, Tioti Progetto, bozza נטרת Nteret termine che deriva da Ntar נטר mantenere, mantenere la guardia, riserva הט Het una delle forme del termine נָטָה Natah per allungare, sparsi, estendere, inclinare, piegare ניוטי in egiziano indica locale, del luogo, la città.

Con i probabili significati di CITTA’ IL CUI PROGETTO (è quello di essere) A GUARDIA DELL’ESPANSIONE (del regno). (baluardo contro le invasioni) CITTA’ IL CUI PROGETTO è QUELLO DI OSSERVARE L’INCLINAZIONE (dei raggi solari) (tempio dedicato al sole) DENDERA termine che trova il suo sinonimo nel lemma TENTYRIS (in greco Τηντηρις,Τέντυρις ) che in realtà è anch’essa una frase composta da due parole Την + τηρις Την LEI Τηρις > τηρείς > τηρώ >> OBBEDIRE, OSSERVARE, RISPETTARE, GUARDARE Con il significato quindi di COLEI CHE FA RISPETTARE, CHE OSSERVA Τέντυρις composto a sua volta da Τέντυ + υρις Τέντυ viene tradotto con Teddy diminuitivo derivante dall'antico nome greco Θεοδωρος (Theodoros); composto dai termini θεος (theos, "dio") e δωρον (doron, "dono"), dove il trilittero ddi sarebbe da ricondurre all’ebraico דדי , parola che appunto significherebbe "essere stabile" e quindi TEDDY (Τέντυ) starebbe a significare DONO STABILE (continuativo) in riferimento ovviamente al sole. Υρις deriva probabilmente dal termine ebraico אוּרִי URI con il significato di FOCOSO, FIAMMEGGIANE, LUCE, in greco antico Ἶρις nome che veniva dato al messaggero degli dei, all’arcobaleno, alll'iride dell'occhio), al fiore il cui significato è torcere intrecciare.

Alla luce degli etimi trovati otterremo il secondo significato IL DONO STABILE DELLA LUCE. Ed infine, terminiamo la ricerca etimologica, tornando a esaminare il termine DENDERA traslitterandolo in lettere ebraiche, anche in questo caso tale nome, risulterà essere un concetto espresso con più termini דנדרה il lemma ottenuto, darà origine alle seguenti parole: il termine DEN דנ è una delle forme di נֵד NED, significa CARICARE, דר DER è una delle forme di נֵ֫דֶר (neder), con il significato di A OFFRIRE e infine דָּר (dar) GENERAZIONE.

Alla luce degli etimi così ottenuti, il concetto racchiuso nel termine DENDERA è נד נדר דר NED NEDER DAR cioè CARICARE (AUMENTARE D’INTENSITA') PER OFFRIRE GENERAZIONE In conclusione, di articolo ricapitoliamo gli etimi sin qui trovati in modo tale da avere una visione d’insieme:

FIORE DI LOTO 1 -- יֹתֶ֫רֶת --JETERET -- STRUMENTO GENERATORE, FIORE DI LOTO 2 -- עיטרתי -- ITERTY -- OGGETTO DI DECORO CHE SI SURRISCALDA.

DJED 1 -- זִיד – ZED – FRIGGERE, BOLLIRE DJED 2 -- OGGETTO STABILE (che bastava) SFIORARE con MANO per LANCIARE dal PERTUGIO.

DENDERA 1 -- IWNT -- יונת -- YONAHT -- COLOMBA CHE RIBOLLE, DENDERA 2 -- DEN DERAH -- CASA DELLA FEDE cioè TEMPIO, DENDERA 3 -- DIN DURRA -- CIO’ CHE SPRIGIONA LUCE LUNET -- LOON HATTA -- LUOGO IN CUI LO SPIRITO DEL DESERTO (IL LOON, IL COLORE cioè la LUCE) ARRIVA, DENDERA 4 -- CITTA’ IL CUI PROGETTO (è quello di essere) A GUARDIA DELL’ESPANSIONE (del regno), (baluardo contro le invasioni) DENDERA 5 -- CITTA’ IL CUI PROGETTO è QUELLO DI OSSERVARE L’INCLINAZIONE (dei raggi solari) (tempio dedicato al sole), DENDERA 6 -- TENTYRIS -- COLEI CHE FA RISPETTARE, CHE OSSERVA, DENDERA 7 -- TENTYRIS -- IL DONO STABILE DELLA LUCE, DENDERA 8 -- CARICARE (AUMENTARE D’INTENSITA') PER OFFRIRE GENERAZIONE.

Allacciando tra loro i vari significati otteniamo il probabile significato dei termini considerati, così il FIORE DI LOTO altro non è che UNO STRUMENTO GENERATORE OGGETTO DI DECORO CHE SI SURRISCALDA. Lo DJED è un OGGETTO STABILE CHE BASTA SFIORARE CON MANO PER LANCIARE DAL SUO PERTUGIO PER FRIGGERE E BOLLIRE. Per concludere DENDERA era una CITTA’ TEMPIO DELLA FEDE LUOGO DELLA COLOMBA CHE RIBOLLE E CHE SPRIGIONA LUCE CHE RISPETTA CHE PROTEGGE E CHE OSSERVA IL SOLE CON IL POTERE DI CARICARSI E GENERARE POICHE’ HA IL DONO STABILE DELLA LUCE.

Le lampade, fanno parte di quelle conoscenze misteriche, donate da quelle divinità primordiali, alieni venuti da altri mondi? O forse conoscenze misteriche, tramandate da popoli che abitarono la terra in età antichissime e che erano tecnologicamente avanzate e di cui rimasero solo i segreti tramandati, che solo i sacerdoti potevano conoscere e che venivano probabilmente, utilizzate, in particolari riti, il cui significato è rimasto occulto o si è perso nel momento in cui o i sacerdoti morivano senza rivelare nulla a nessuno o perché le divinità, venivano soppiantate da altre e quindi ovviamente da altri segreti da tramandare.

In questo articolo, mi auguro di aver portato a nuove riflessioni riguardo le lampade di Dendera evidenziando lati ancora poco chiari.

Naturalmente, chi ha scritto questo articolo, non è un egittologo, non è un esperto di geroglifici, ma è solo un appassionato, che si è cimentato per togliersi qualche dubbio e sollevarne degli altri, cercando delle risposte a un mistero nascosto da millenni, ci sarò riuscito? (come affermerò sempre d’ora in avanti) A conclusione dell’articolo vi esorto a prendete il “TUTTO” come semplice curiosità.

La ricerca in qualsiasi ambito dello scibile umano NON può prescindere dalle CONOSCENZE ESOTERICHE. Chi non le ritiene necessarie non completerà MAI i propri studi poichè non ne conoscerà l'origine.

AdSA

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